
Il 9 settembre 2020 si è tenuto il convegno dello IAM Italia, con relatore Silvano Guelfi (Responsabile del Centro di Ricerca IAM, Politecnico di Torino); di seguito analizzeremo alcuni dei contenuti trattati durante l’evento.
Analisi dello scenario macroeconomico
Come primo punto sono state presentate le previsioni economiche, secondo le quali tutti i paesi dell’UE avranno il “segno meno” davanti agli indici di crescita riferiti al 2020. Mettendo in relazione il 2° trimestre 2020 con quello del 2019 si rileva, infatti, una flessione del -15% del PIL a livello europeo. Purtroppo l’Italia è il quarto paese, insieme a Regno Unito, Spagna e Francia, ad aver sofferto di più. Analizzando nello specifico, nel 1° trimestre 2020 il PIL del nostro Paese registrerebbe un calo del -5,5% e del -17,3% nel 2° trimestre 2020, entrambi rispetto all’anno 2019.
C’è possibilità di recupero del mercato?
Non è possibile affermare con certezza se da adesso alla fine dell’anno prevarrà uno scenario di recupero graduale o meno, possiamo osservare però, con importanza, che negli ultimi tre mesi si è evidenziato un graduale recupero. Ancora una volta l’aftermarket dimostra reattività e resilienza rispetto alle situazioni economiche davvero difficili. Riguardo l’argomento, è interessante notare come il tasso di occupazione abbia, in questo momento, un calo di molto inferiore rispetto al tasso di riduzione del PIL.
Questo è stato possibile grazie alle misure introdotte dai vari governi per far fronte alla pandemia, tra i quali l’Italia ha saputo distinguersi facendosi parte particolarmente attiva, bloccando la fuoriuscita del personale dalle aziende almeno fino al 31 dicembre. Si tratta però di una misura che non può essere prorogata all’infinito, perché non si può limitare la libera scelta delle imprese di valutare quali sono le risorse necessarie allo svolgimento delle proprie attività, ma ci si domanda cosa accadrà in futuro. Le misure cautelative introdotte dal governo hanno permesso a molti di proseguire la propria attività lavorativa, questo ha fatto sì che buona parte dei lavoratori abbiano continuato a percepire un reddito, attenuando così la portata economica drammatica derivante dalla pandemia.
Economia globale in sofferenza a causa della pandemia
I dati emergono dal Bollettino Economico pubblicato dalla Banca d’Italia il 10 luglio, la BCE continua a stimolare il sistema incentivando sempre di più i consumi. Grazie ad un sistema molto reattivo segnali di recupero in Italia erano già visibili a maggio, anche se la ripresa avverrà in maniera molto graduale.
L’incertezza derivante dalla pandemia ha influito negativamente sulle esportazioni, la cui riduzione in percentuale è di molto superiore a quella delle importazioni. Si riduce così l’avanzo del bilancio economico, nonostante l’Italia godesse da anni di un saldo positivo sella bilancia commerciale import-export.
Un elemento che riguarda molto da vicino il settore dell’aftermarket, avendo magazzini, è quello del reale pericolo di deflazione, quindi di un considerevole calo dei prezzi.
Bisogna tener conto di un considerevole aumento dell’erogazione di prestiti alle imprese; infatti numerose aziende stanno accedendo a finanziamenti a condizioni storiche mai verificatesi prima, generando però un significativo incremento del debito da parte delle imprese.
Dati specifici relativi al Settore Automotive
Nei seguenti grafici possiamo osservare le immatricolazioni auto del 2019 ed una proiezione di quelle del 2020, con relativa suddivisione in base all’alimentazione dei veicoli. Si può notare la prevalenza del termico tradizionale anche nel 2020, nonostante un interessante aumento delle immatricolazioni di veicoli ibridi. Inoltre aumenta il numero di vetture circolanti ma anche la loro anzianità media, che si attesta sugli 11,5 anni. Solo il 20,12% del parco circolante si inserisce nella fascia 0-4 anni. Ne risulta quasi un 80% di autovetture che potrebbero entrare nella filiera IAM, generando volumi interessanti per il settore.

